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  • Susanna Gristina

Kente Cloth: gli intrecci regali delle collezioni Korai x Kente

Se vi affascinano le storie antiche tramandate di generazione in generazione, storie che si perdono nella notte dei tempi. Se restate incantati ad ascoltare storie provenienti da paesi lontani, storie che raccontano di antichi saperi, di tradizioni, di verità miste a leggende, allora non potrà non affascinarvi l’antica e, a tratti magica, storia del tessuto Kente, protagonista indiscusso delle collezioni Korai x Kente.

Il Kente è uno dei tessuti più famosi e richiesti in tutta l’Africa, e per il popolo ghanese è molto di più che un modo di vestire: rappresenta la storia, la cultura e la tradizione del proprio paese. L’arte della tessitura è un’usanza antica, praticata da migliaia d’anni nei regni dell’Africa occidentale da artigiani esperti e tramandata di padre in figlio. La sua origine storica risale all’XI secolo, ma soltanto nel XVII secolo ha raggiunto la sua massima espressione nel Kente, il tessuto divenuto emblema del prestigio e della dignità regale dei sovrani Ashanti.

La storia del Kente, il prezioso tessuto dei re in Ghana, viene ancora oggi raccontata attraverso un’antica favola che lega la nascita del tessuto all’ingegno di due fratelli.


Narra una leggenda che, un pomeriggio di circa 375 anni fa, Kuragu e Ameyaw, due fratelli del villaggio di Bonwire nel Regno dell'Ashanti in Ghana, andarono a caccia nella foresta. Imbattutisi in un ragno che tesseva la sua tela, rimasero affascinati dalla bellezza di quella rete e, fatto ritorno a casa, vollero imitarlo. Con fibre di rafia tesserono una striscia di tessuto bianco e nero e, soddisfatti del loro lavoro, corsero a mostrarlo al Re Asantehene. Egli ne rimase estremamente impressionato. «Eppure» suggerì «questo tessuto sarebbe ancora più straordinario se fosse intrecciato con tanti colori diversi». Poiché l'albero di rafia produceva solo fili bianchi e neri, Akwasi Opoku-Agyeman, uno dei più grandi tessitori, ebbe l'idea di usare la corteccia e i semi degli alberi, pestati insieme per farne coloranti.

Dai fili, immersi nella tintura ed intrecciati, si ottennero tessuti colorati a motivi geometrici di tale bellezza da diventare “la stoffa per le vesti dei Re”. La stoffa fu chiamata “Kente”, cioè “canestro”, di cui essa rievoca l'intreccio.


Avvolti in teli di Kente appositamente tessuti per loro, i re Ashanti ostentavano in questo modo la loro autorità e potenza davanti ai loro sudditi. Si racconta anche che esperti tessitori furono riuniti per ideare e produrre stoffe di primissima qualità da destinare ai reali, e che a tutti gli altri tessitori fu severamente proibito fabbricare stoffe con gli stessi modelli.


Unico nel suo genere, il Kente è tessuto ancora oggi nei villaggi ghanesi con piccoli telai di legno azionati da abili tessitori uomini con un rapido e preciso movimento di mani a piedi. Da questa antica danza nascono lunghe e strette strisce di stoffa, di soli 7,5 - 11,5 cm di altezza, che vengono poi cucite insieme in modo da costituire un unico grande telo da drappeggiare sul corpo come vestito per gli uomini, o in tre teli più piccoli per gli abiti femminili.


L’originalità del Kente è legata anche alla molteplicità dei disegni e alla complessità dei ricami, tessuti in colori vivaci, che a seconda delle combinazioni create assumono i significati più diversi. Ogni motivo geometrico ha un significato specifico (il nome di una persona, un evento storico, un proverbio) o si richiama a letteratura orale, concetti filosofici, valori morali, comportamenti umani e attributi di vita vegetale e animale. La combinazione di diversi motivi in un’unica stoffa, invece, assume un significato simbolico sempre diverso, tramandato di generazione in generazione.


Il tessuto Kente può essere realizzato in più colori oppure in uno solo. I colori tradizionali del Kente sono quelli tratti in origine dalle radici e dalle foglie degli alberi, ciascuno è legato ad un diverso significato simbolico. Secondo la tradizione Ashanti, il nero rappresenta l’Africa, il giallo l’oro, il rosso il sangue degli antenati e il verde la foresta e la vegetazione e rimanda e rimanda alla crescita e al rinnovamento spirituale. L’oro è anche il colore reale, del benessere, della gloria e purezza spirituale. Il blu significa pace, armonia e amore. Il marrone è il colore della madre terra ed è associato alla guarigione.


Questo tessuto dai mille significati costituisce ancora oggi una delle espressioni più significative della cultura del Ghana. La stoffa nel corso degli ultimi secoli ha subito molti cambiamenti: i fili, originariamente in seta, sono stati sostituiti alle volte da rayon, seta e cotone, per essere accessibili ad un maggior numero di persone. Nuovi modelli con nuovi significati sono costantemente progettati, ma molti dei modelli originali sono ancora utilizzati nella tessitura.


Il Kente è un tessuto prezioso. Lo abbiamo ripetuto più molte. Ma non lo è soltanto per la cultura ghanese, perché associato alla regalità dei sovrani Ashanti: lo è ancora di più per la nostra. Nella società multietnica in cui ci troviamo a vivere, dobbiamo sapere distinguere, valorizzare e promuovere tutte le eccellenze che possono essere d'arricchimento alla nostra cultura. E il Kente, quale prodotto originale manufatto ci insegna la bellezza della riscoperta delle tradizioni e del saper fare manuale, aprendo la strada a nuovi percorsi creativi frutto della commistione e delle influenze di culture diverse: Korai x Kente ha voluto cogliere questa opportunità.

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